Massimo Zamboni

Direttore artistico del “ Portami Via Festival ”

Zamboni - nato nella provincia più rossa della rossa Emilia - è sempre stato affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, da quando nel 1982 ideò assieme a Giovanni Lindo Ferretti i CCCP - Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica. Una band che si definì “filosovietica”, parente stretta di Mishima e Majakovskij e del dadaismo russo, che produceva “musica melodica emiliana” e guardava all’Est per ragioni etiche ed estetiche,in contrapposizione al richiamo americano imperante in quegli anni di benessere e rampantismo. Proprio a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1989 i CCCP tennero, dopo due piani quinquennali, il loro tour conclusivo. Crollato il Muro e scioltasi nel 1991 l’Unione Sovietica, messi in soffitta i veementi proclami i CCCP posero fine al loro progetto artistico. Le loro ceneri generarono alcuni anni dopo i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) che, con questo acronimo che strizzava l’occhio alla neocostituita Confederazione degli Stati Indipendenti, hanno solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta, arrivando nel ‘97 al primo posto in classifica dell’Hit Parade italiana. Conclusa quell’ esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con nuovi album (Sorella sconfitta, 2004; L’inerme è l’imbattibile, 2008; L’estinzione di un colloquio amoroso, 2010; Una infinita compressione procede lo scoppio, 2013), musiche per il cinema (tra le quali Benzina, 2001; Velocità massima, 2002; L’orizzonte degli eventi, 2005; Terapia d’urto, 2006; Il mio paese, 2006; God Save The Green, 2012, Il nemico. Un breviario partigiano, 2015) e il teatro (La detestata soglia, 2010; Biglietti da camere separate, 2011) ma soprattutto è diventato scrittore, con la pubblicazione di sette libri (tra i quali In Mongolia retromarcia, Giunti, 2000; Emilia parabolica, Fandango, 2002; Il mio primo dopoguerra, Mondadori, 2005; L’eco di uno sparo, Einaudi, 2015; Anime galleggianti, La nave di Teseo, 2016, Nessuna voce dentro, Einaudi 2017; La Trionferà, Einaudi 2021.

Michele Rossi

Originario della campagna senese, fiorentino di adozione, Michele Rossi è un letterato, saggista e organizzatore di eventi culturali e artistici. Attualmente lavora all’Assessorato alla cultura del Comune di Firenze e alla direzione artistica dell’Estate Fiorentina. Michele Rossi ha alle spalle una solida formazione umanistica: due lauree (Giurisprudenza e Lettere moderne), una specializzazione in “Problemi e metodi della ricerca storica” e un dottorato internazionale (Università degli Studi di Firenze – Université Paris Sorbonne – Rheinische Friedrich- Wilhelms-Universität Bonn) di ricerca in Letteratura italiana. Allievo di Marino Biondi (professore di Storia della critica e della storiografia letteraria, poi di Letteratura italiana), Rossi è stato cultore della materia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Attualmente, oltre a dedicarsi agli studi letterari e all’attività editoriale, si occupa per l’Assessorato alla cultura del Comune di Firenze dell'organizzazione degli eventi artistici e delle principali rassegne culturali della città. È dal 2015 componente della Direzione artistica dell’Estate Fiorentina. I suoi libri sono dedicati prevalentemente a autori e temi della letteratura italiana del Novecento e della cultura contemporanea, con un innovativo approccio critico trasversale, in bilico tra la narrativa e la storiografia e un’inedita apertura verso molteplici espressioni culturali: dalla prosa alla poesia, dalla carta stampata alla televisione, dal cinema alla musica. Libri: Quello che deve accadere, accade. Storia di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, 2014- Lottare per scelta. C’era una volta la Resistenza (2019)

Franco Piccinini

Nato a Bibbiano (RE) nel 1946, risiede a Rubiera (RE). Laureato in Lettere, ha lavorato come funzionario alla Biblioteca Panizzi di Reggio E. dal 1974 al 2011. Dal 1975 al 1990 e dal 2001 al 2004 è stato Assessore e vice Sindaco presso il comune di Cavriago. Ha pubblicato "Delinger. Una scelta per la libertà", TM Edizioni 2015; "La guerra ci passava sopra", TM Edizioni 2018.

Mario Renosio

Mario Renosio è direttore dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti. Ha pubblicato saggi sulla società contadina, l'antifascismo, la lotta partigiana, i partiti politici nell'Astigiano e sui terrorismi e la lotta armata in Italia.
Tra i suoi volumi "Colline partigiane. Resistenza e comunità contadina nell'Astigiano" (1994); "Tra mito sovietico e riformismo. Storia e identità dei comunisti astigiani" (1999); "Pronto, qu Prima linea" (2014, con Michele Ruggiero); "Un'altra storia. La Rsi nell'Astigiano tra guerra civile e mancata epurazione" (2015, con Nicoletta Fasano); "Attila, Pepe e gli altri. La lotta partigiana tra il Monferrato e le Langhe" (2019).

Yo Yo Mundi

Gruppo storico della canzone d’autore e del rock-folk italiano, gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato la terra di Luigi Tenco , delle canzoni di Paolo Conte , dei racconti di Pavese, Lajolo e Fenoglio e sono in attività da più di trent’anni. Artefici instancabili di un girovagare in lungo e in largo per la penisola fatto di concerti, reading, spettacoli teatrali, sonorizzazioni, hanno spesso varcato gli italici confini: memorabile il tour di Sciopero - sonorizzazione live del film di S. M. Ėjzenštejn -, in UK e Irlanda nel 2008. Hanno all’attivo diciannove album, il primo “La diserzione degli animali del circo”, esce nel 1994, il penultimo, “Evidenti tracce di felicità”, è stato nominato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria “Album dell’anno”, l’ultimo, pubblicato nel novembre 2020, si intitola “La rivoluzione del battito di ciglia” (un lavoro che segna una svolta sia nello stile, sia nella poetica). La loro musica, fin dagli esordi, era colorata, sghemba e piena di energia - gli Yo YoMundi fanno “musica selvatica”, disse un giorno di loro Paolo Conte! -. La loro cifra stilistica si è notevolmente evoluta anche grazie a meravigliose collaborazioni e straordinari incontri - a vario titolo! - con artisti come: Ivano Fossati Lella Costa, Giorgio Gaber, Franco Branciaroli, Wu Ming, Giuseppe Cederna, Carlo Petrini, Massimo Carlotto, Maurizio Camardi, Gang, Eugenio Finardi, Steve Wickham(The Waterboys), Marco Baliani, Teresa De Sio, Brian Ritchie e Gordon Gano (Violent Femmes), GuyKyser (Thin White Rope), Michael Brook, Franco Battiato, Hevia, Paolo Bonfanti, Banda Osiris, Giorgio Li Calzi, Trey Gunn e Beppe Quirici (solo per citarne alcuni). Da sempre sensibili alle tematiche inerenti alla difesa dell'ambiente e dei diritti umani, hanno collaborato attivamente con associazioni quali ANPI, Emergency, Amnesty International, LAV, Greenpeace.

Lo Straniero

Lo Straniero nasce nella primavera del 2014. Pochi mesi dopo è in finale al RockContest e tra i vincitori del “Premio De Pascale” per il miglior testo con “Speed al mattino”. L’omonimo album d’esordio esce nel 2016 per La Tempesta. Dopo 40 date Lo Straniero parte per quattro concerti a Londra,partecipa alfestivalitineranteLa Tempesta Gira e alla compilation realizzata da Radio Ohm e Rumore a 30 anni dal primo live italiano di DavidBowie. A fine2018 esce“Quartiere italiano”a cuiseguono oltre sessanta dateditour. Il singolo“Psicosogno” li vedeinsieme ai Sick Tamburo che compaiono anche nel video realizzato durante i concerti a Hiroshima Mon Amour e Csoa Zapata. Nel 2019 Lo Straniero è fra i vincitori della XXX edizione di Musicultura e si aggiudica il premio Musicultura in Tour - Nuovo Imaie. A un anno da "Quartiere italiano" esce l’ep "Quartiere italiano (Remixes) con la partecipazione di Godblesscomputers, Mr. Island, FiloQ, Emenél e Ale Bavo. Realizzato in collaborazione con sei diversi producer, l'EP “Quartiere italiano (Remixes)”esce alla fine del 2019. A dicembre 2021 la band annuncia “Ritorna Qui Tour”, nove concerti realizzati con il sostegno di Nuovo Imaie. Dal 2020 Lo Straniero ha scritto e prodotto molto materiale, ilgruppo è in procinto di pubblicare un nuovo album.

Bianca Roagna

Bianca Roagna, laureata presso l'Università degli Studi di Torino in Storia, è Direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio dal 2014. Ha partecipato a studi e ricerche storiche sulla Resistenza, la Società contadina e la Storia dei territori di Langhe, Monferrato e Roero, collaborando con gli enti pubblici del territorio nella pianificazione di strategie culturali e turistiche. Nel particolare la sua tesi di Laurea in Storia fu la prima dedicata alla IX Divisione garibaldina Alarico Imerito con un'analisi storico-sociale sui partigiani di detta Divisione e i rapporti intercorsi con i partigiani della II Divisione Langhe in cui militava Beppe Fenoglio.